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sabato 11 gennaio 2025
 
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Avvento, cos'è e quali sono le celebrazioni più importanti

30/11/2024  È il tempo liturgico di preparazione al Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini. Contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all'attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi. Nel Rito Ambrosiano dura sei settimane

L'avvento è il tempo liturgico che precede e prepara il Natale: nei riti cristiani occidentali segna l'inizio del nuovo anno liturgico. La parola Avvento deriva dal latino adventus e significa "venuta" anche se, nell'accezione più diffusa, viene indicato come "attesa".

Antonello da Messina, Annunciata, XV secolo, (Palermo, Galleria Regionale della Sicilia)
Antonello da Messina, Annunciata, XV secolo, (Palermo, Galleria Regionale della Sicilia)

Qual è l'origine storica?

L'origine del tempo di Avvento è più tardiva, infatti viene individuata tra il IV e il VI secolo. La prima celebrazione del Natale a Roma è del 336, ed è proprio verso la fine del IV secolo che si riscontra in Gallia e in Spagna un periodo di preparazione alla festa del Natale.

Per quanto la prima festa di Natale sia stata celebrata a Roma, qui si verifica un tempo di preparazione solo a partire dal VI secolo. Senz'altro non desta meraviglia il fatto che l'Avvento nasca con una configurazione simile alla Quaresima, infatti la celebrazione del Natale fin dalle origini venne concepita come la celebrazione della risurrezione di Cristo nel giorno in cui si fa memoria della sua nascita.

Nel 380 il Concilio di Saragozza impose la partecipazione continua dei fedeli agli incontri comunitari compresi tra il 17 dicembre e il 6 gennaio. In seguito verranno dedicate sei settimane di preparazione alle celebrazioni natalizie. In questo periodo, come in Quaresima, alcuni giorni vengono caratterizzati dal digiuno. Tale arco di tempo fu chiamato "Quaresima di San Martino", poiché il digiuno iniziava l'11 novembre. Di ciò è testimone San Gregorio di Tours, intorno al VI secolo

Qual è il significato teologico?

  

La teologia dell'Avvento ruota attorno a due prospettive principali. Da una parte con il termine "adventus" (venuta, arrivo) si è inteso indicare l'anniversario della prima venuta del Signore; d'altra parte designa la seconda venuta alla fine dei tempi.

Il Tempo di Avvento ha quindi una doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all'attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi.

Beato Angelico, Annunciazione (1438-1450), Firenze, Museo di San Marco
Beato Angelico, Annunciazione (1438-1450), Firenze, Museo di San Marco

Quando comincia e come è scandito liturgicamente?

Il Tempo di Avvento comincia dai primi Vespri dell'ultima domenica di novembre (o primi di dicembre, a seconda del calendario) e termina prima dei primi Vespri di Natale. È caratterizzato da un duplice itinerario - domenicale e feriale - scandito dalla proclamazione della Parola di Dio.

-Le domeniche - Le letture del Vangelo hanno nelle singole domeniche una loro caratteristica propria: si riferiscono alla venuta del Signore alla fine dei tempi (I domenica), a Giovanni Battista (Il e III domenica); agli antefatti immediati della nascita del Signore (IV domenica). Le letture dell'Antico Testamento sono profezie sul Messia e sul tempo messianico, tratte soprattutto dal libro di Isaia. Le letture dell'Apostolo contengono esortazioni e annunzi, in armonia con le caratteristiche di questo tempo.

-Le ferie - Si ha una duplice serie di letture: una dall'inizio dell'Avvento fino al 16 dicembre, l'altra dal 17 al 24. Nella prima parte dell'Avvento si legge il libro di Isaia, secondo l'ordine del libro stesso, non esclusi i testi di maggior rilievo, che ricorrono anche in domenica. La scelta dei Vangeli di questi giorni è stata fatta in riferimento alla prima lettura. Dal giovedì della seconda settimana cominciano le letture del Vangelo su Giovanni Battista; la prima lettura è invece o continuazione del libro di Isaia, o un altro testo, scelto in riferimento al Vangelo. Nell'ultima settimana prima del Natale, si leggono brani del Vangelo di Matteo (cap. 1) e di Luca (cap. 1) che propongono il racconto degli eventi che precedettero immediatamente la nascita del Signore. Per la prima lettura sono stati scelti, in riferimento al Vangelo, testi vari dell'Antico Testamento, tra cui alcune profezie messianiche di notevole importanza.

L’Avvento ambrosiano è "diverso" da quello del Rito romano?

  

Sì, nel Rito ambrosiano si compone di sei domeniche e dura sei settimane. Inizia la prima domenica dopo il giorno di San Martino (11 novembre) e prevede sempre 6 domeniche (quando il 24 dicembre cade di domenica, è prevista la celebrazione di una Domenica Prenatalizia). È previsto il colore liturgico morello, tranne che nell'ultima domenica (detta "dell'Incarnazione") nella quale si usa il bianco:
-domenica della venuta del Signore
-domenica dei figli del regno
-domenica delle profezie adempiute
-domenica dell'ingresso del Messia
-domenica del precursore
-domenica dell'Incarnazione  

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I vostri commenti
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  • lettrice03 dicembre 2017 alle 19.10

    Fino a pochi giorni fa avevo sentito parlare della prima venuta del Signore (nascita di Gesù) e di una seconda venuta del Signore (escatologica alla fine dei tempi). Qualche giorno fa ho sentito definire un terzo modo cioè la presenza nella nostra storia (intrastorica) di Gesù. C'è qualche commentatore che può definire meglio l'accenno che ho sentito brevemente? Perché è stato necessario definire qualcosa che sembrava scontato nella fede?

    Rispondi
       
    • stefano04 dicembre 2017 alle 14.09

      E' Gesù stesso che lo dice “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". Gesù è presente perché è già venuto (per restare), ma deve ancora venire per rimanere per sempre, cioè oltre la fine del mondo. Ciò indica che la sua presenza tra noi non è solo simbolica o metaforica, ma reale e viva, come sarà chiaro quando si manifesterà nella gloria per regnare in modo assoluto nei nostri cuori, cioè, come dice Paolo, quando il Cristo totale sarà tutto in tutti.


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