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mercoledì 23 aprile 2025
 
Precisazioni sulla Lettera Apostolica
 

Aborto, nessun perdono semplificato da parte del Papa

23/11/2016  Non è vero, come molti giornali hanno scritto, che il Papa ha detto ai sacerdoti «assolvete il peccato di aborto» o anche «assolvete donne e medici». Francesco non ha trovato alcun espediente per forzare la dottrina, né la disposizione disinnesca la gravità del peccato. Il Papa ha solo voluto affermare, con forza, che «non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito».

Non c’è nessuna svolta sulla questione dell’aborto nella Lettera Apostolica “Misericordia et misera” e non è vero, come molti giornali hanno riassunto nei titoli e come si favoleggia nella comunità da “Bar sport” dei social network, che il Papa ha detto ai sacerdoti «assolvete il peccato di aborto» o anche «assolvete donne e medici». No, non è così e non cambia niente. Francesco ha voluto soltanto rimuovere un ostacolo e rimettere nelle mani di preti, di tutti i preti, la facoltà di assolvere il peccato, se c’è pentimento

Francesco non ha trovato alcun espediente per forzare la dottrina, né la disposizione disinnesca la gravità del peccato, né siamo di fronte ad una sorta di perdono semplificato per il solo fatto che adesso tutti i sacerdoti hanno una facoltà finora riservata ad alcuni di loro. E’ il caso dunque di chiarire cosa ha detto il Papa e come in realtà stanno le cose.

Bergoglio nella Lettera apostolica, nel capitolo 11, cioè quello precedente alla questione dell’aborto, fa una premessa: «Non c’è legge né precetto che possa impedire a Dio di riabbracciare il figlio che torna a lui riconoscendo di aver sbagliato». Il Papa poi nel capitolo successivo ribadisce la gravità del peccato e riafferma al tempo stesso, «con altrettanta forza» che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non può «raggiungere e distruggere». 

Lo dice in modo esplicito e si intesta in prima persona la decisione, scrivendo «posso e devo affermare». Ecco la frase precisa: «Vorrei ribadire con tutte le mie forze che l’aborto è un grave peccato, perché pone fine a una vita innocente. Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre». Ciò che lo preoccupa insomma, argomento sul quale non intende fare sconti per cui scrive «posso e devo», è quella che nel latino della Chiesa si chiama salus animarum che, anche secondo il diritto della Chiesa, è suprema lex

Cosa fa insomma il Papa? Mette a disposizione, senza limiti di legge, la possibilità di riconoscere il peccato e di pentirsi. E cosa non fa il Papa? Non apre la porta al lassismo. Quindi è sbagliata l’analisi di molti media, ma è altrettanto errata quella di chi scambia lo sforzo di mettere a disposizione dei fedeli più largamente mezzi di salvezza con una deriva nella dottrina. Già Giovanni Paolo II si era rivolto alla donne che avevano abortito, nella “Evangelium vitae”, spiegando loro che «il Padre di ogni misericordia vi aspetta per offrirvi il suo perdono e la sua pace nel sacramento della riconciliazione» e aggiungeva che «nulla è perduto». 

Adesso in più papa Francesco toglie semplicemente un ostacolo. Finora la possibilità di assolvere dall’aborto e di rimettere quindi la scomunica automatica era riservata solo ad alcuni sacerdoti sulla base di una disposizione del vescovo. Ma questa disciplina non è mai stata rigida. Intanto ogni sacerdote poteva comunque assolvere, perché nessuno può pretendere che il penitente conosca le disposizioni canoniche e i nomi di coloro che hanno un potere delegato dal vescovo. In molti casi al penitente veniva indicato dal confessore il percorso da seguire per confermare l’assoluzione entro un mese.

Inoltre, la disposizione canonica non era affatto rigida. Essendo il vescovo diocesano anche moderatore della disciplina della penitenza, come è previsto dall’ Ordo Paenitentiae promulgato il 2 dicembre 1973 dalla Congregazione per il culto divino, egli può concedere a chi ritiene meglio o anche a tutti tale facoltà. E’ accaduto per esempio nella diocesi di Arezzo nel 2001. Il vescovo di allora mons. Gualtiero Bassetti il 21 maggio 2001 promulgò una “Nota pastorale sull’assoluzione del peccato di aborto” nella quale concedeva “a tutti i sacerdoti incardinati” la “facoltà di rimettere in foro interno sacramentale la censura latae sententiae relativa all’aborto prevista dal ca. 1398 del Codice di diritto canonico”. Cioè tutti i preti potevano dare l’assoluzione.

Bassetti, che poi è passato alla guida della diocesi di Perugia ed è stato nominato cardinale da papa Francesco, ha preso la stessa decisione anche per la diocesi di Perugia, mentre ad Arezzo la sua disposizione continua ad essere valida. A Vicenza la facoltà viene concessa a tutti i sacerdoti durante l’Avvento e la Quaresima. Sono solo due esempi. Naturalmente l’assoluzione prevede anche automaticamente la rimessa della scomunica. Lo aveva spiegato ai giornalisti mons. Fisichella presentando la Lettera Apostolica. La scomunica infatti, come è spiegato dai canoni 1358, comma 1 e 1347 comma 2 del Codice di diritto canonico, non è una pena perpetua perché viene rimessa non appena chi è scomunicato dà prova di pentimento

La Chiesa fin dai primi secoli ha sempre sanzionato l’aborto considerato un peccato e un delitto a livello giuridico, cioè una grave violazione della norma che vieta di uccidere la vita generata nel grembo materno, per il quale la pena è la scomunica latae sententiae, cioè automatica. Siccome ogni delitto è un peccato grave, se viene assolto il peccato automaticamente viene rimessa la pena per il delitto. Non c’è bisogno che il sacerdote in confessione pronunci una formula speciale per rimettere la scomunica, anche se alcuni vescovi hanno consigliato in questi anni, prima di dare l’assoluzione di pronunciare una formula “ti assolvo dal vincolo della scomunica”, perché sia più chiara la gravità dell’atto commesso e la forza della misericordia di Dio. 

Adesso la norma diventa generale e l’ostacolo della delega del vescovo ad uno o più o tutti i sacerdoti per volere del papa sparirà. Bisogna quindi cambiare il Codice di diritto canonico, che al canone 969 prevede la delega. Ma non cambierà la norma sulla scomunica, proprio perché l’aborto è considerato delitto oltre che peccato grave.

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I vostri commenti
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  • Maria Teresa29 novembre 2016 alle 10.24

    Mai, ascoltando Giovanni Paolo II, lo si poteva percepire-credo- avaro mediatore della misericordia di Dio, quanto a Benedetto XVI, ha sempre avuto scritta nel volto e nelle parole la dolcezza della misericordia e del perdono...difficile ogni equivoco, quando rigore ed amore sono uniti. La fede e l'amore che anima la parola più che le lettere apostoliche, possono incoraggiare la difficile via del Vangelo, a cogliere la misura della carità vera, inseparabile dalla giustizia.

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    • Guglielmo28 novembre 2016 alle 05.35

      Laicismo - Secondo l'enciclopedia Trecani: afferma e valorizza l'indipendenza della società civile da ogni forma di condizionamento - All'interno di questa cornice posso aspirare alla mia personale Salvezza - Nonno Guglielmo, Grandi Valli Veronesi

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      • fabio27 novembre 2016 alle 22.17

        Monica, i fanatici sono ovunque.Io li compiango.

        Rispondi
           
        • C.S.28 novembre 2016 alle 12.16

          Fabio, anch'io compiango i fanatici. E sapesse quanto!

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        • monica26 novembre 2016 alle 22.02

          noto alcuni interventi di integralisti cattolici e integralisti atei e laicisti.Non mi piacciono entrambi.

          Rispondi
             
          • Pina27 novembre 2016 alle 17.43

            Eviti di leggerli. Tutto qui'.

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            • C.S.27 novembre 2016 alle 18.13

              Monica, sapesse quanto gliene importa, agli uni e agli altri!

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              • fabrizio29 novembre 2016 alle 09.20

                Monica, l'integralismo è per sua natura solo religioso!

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              • Pelosi25 novembre 2016 alle 14.24

                Grazie per le precisazioni. Infatti la notizia in un primo tempo mi ha spaventato, pensando che ci fossero sacerdoti che negano il perdono ai peccatori pentiti. Non è così e non lo è mai stato. Semplicemente è stata data a tutti i preti, senza alcun intervento del proprio vescovo, la facoltà di perdonare chi si pente - e non ho conosciuto donna che non se ne sia pentita, magari nascondendosi dietro una finta strafottenza -. Ottima conclusione del giubileo della misericordia, ma soprattutto ottima testimonianza di Vangelo vissuto.

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                • Lucio25 novembre 2016 alle 12.44

                  Ma Girolamo ed Agostino, non dicevano che Dio infonde l'anima solo nei corpi già formati?

                  Rispondi
                     
                  • lucia26 novembre 2016 alle 14.01

                    in quel tempo non esistevano le radiografie che sono in grado di vedere cosa succede nel ventre di una donna.

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                  • salvemini leonardo25 novembre 2016 alle 12.05

                    Non voglio discutere sul fatto che l'aborto sia di per sè un obbrobrio umano, nè tanto meno voglio dilungarmi sulle condizioni oggettive e soggettive che possono aver portato a tanto degrado, ma vorrei sottolineare come, per quanto maturato nella mia esperienza di vita, c'è un peccato che è stato più volte sottovaslutato e può invece essere causa non della morte di un neonato, ma di centinaia e centinaia di vite umane, questo peccato si chiama CORRUZIONE! Questo solo per far presente come non ci sia un peccato più peccato di altri, ragion per cui se si concede pentimento a un politico che ha rubato miliardi, originariamente destinati alla sanità o alla ricerca, non si può non concedere pentimento a una madre in gravi difficoltà psicologiche e finanziarie che, in un momento di disperazione, ha abusato della vita altrui. Salvemini Leonardo

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                    • alessio25 novembre 2016 alle 11.41

                      come al solito i laicisti hanno strumentalizzato le parole del Papa e stravolto il contenuto della lettera apostolica che concede a tutti i confessori l'assoluzione e la remissione della scomunica automatica Addirittura l'On.Cirinna'ha detto che adesso i medici non hanno piu' motivo di fare obiezione di coscienza. Ridicolo e strumentale. Il Papa ha rimarcato che il peccato di aborto rimane gravissimo e l'assoluzione viene concessa a chi é sinceramente pentito come é sempre stato in realta'.

                      Rispondi
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                      • eliana25 novembre 2016 alle 10.14

                        bravo sintesi chiara e intelligente

                        Rispondi
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                        • L'Anguana25 novembre 2016 alle 10.02

                          Piango le mie figlie perdute, cos'altro potevo fare ? Dimmi, Antonio dov'erano tutti quando avevo bisogno di loro ? Non il perdono vi chiedo, ma di essere dimenticata ! - Covolo di Camposilvano

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                          • vittorio25 novembre 2016 alle 10.00

                            A Medyugorie la Madonna ,in uno dei suoi messaggi avrebbe detto«Dovete aiutare molto le donne che hanno abortito. Aiutate loro a capire che è un peccato. Invitatele a chiedere perdono a Dio e ad andare a confessarsi. Dio è pronto a perdonare tutto, poiché la sua misericordia è infinita. Cari figli, siate aperti alla vita e proteggetela. I bambini uccisi nel seno materno sono ora come piccoli angeli attorno al trono di Dio». Ecco mi sembra che Il Santo Padre abbia seguito questa indicazione. Seguiamola anche noi . Vittorio

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                            • Pina24 novembre 2016 alle 22.53

                              Viviamo in una societa' quasi priva di valori fondamentali, mi vengono i brividi al pensiero delle conseguenze che puo'provocare un messaggio del genere; e' insopportabile pensare che Dio possa concedere il perdono a coloro che uccidono un esserino indifeso e,dopo un mea culpa non so fino a quando sincero,se la cavano con un'assoluzione.Si,esistono aborti dovuti a casi di violenza subita ma ce ne sono tantissimi usati come metodo di contraccezione.Si spendono fior fior di soldi per inventarsi l'elisir di lunga vita e poi si e'cosi'crudeli nei confronti di piccoli che si affacciano alla vita.Una madre che uccide il proprio figlio e'omicidio come osava ripetere Madre Teresa.

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                              • maria24 novembre 2016 alle 17.31

                                Rispondo a Giuliano. Non è sempre vero che il divorzio sia una decisione presa in comune accordo dai coniugi. Ho subito soprusi e inganni e perfino tradimenti per anni sfociati nella ostinazione di bugie, fino alla separazione, all'oscuro di ogni motivazione e comprendendo poi, solo successivamente che era motivata dall'innamoramento per un'altra donna. Allora, oggi convivo con un'altra persona. Le chiedo, quale peccato è più grave: il mio o quello dell'uomo che ha rotto il vincolo sacro del matrimonio abbandonando moglie e figli? E perché questa differenza tra il peccato-aborto e il peccato-divorzio? Se è vero che il Santo Padre ha commentato che nessun peccato resterà non perdonato quando trova un cuore pentito...il mio, che non è stato il mio peccato (un divorzio che ho cercato di evitare in mille modi, proprio perché ignara dell'esistenza di un amore parallelo), CHE "PECCATO" E' CHE GIUSTIFICHI LA NEGAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA COMUNIONE?

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                                • vittorio26 novembre 2016 alle 08.40

                                  Entro in punta di piedi perché si percepisce la tua sofferenza Maria.Credo che chi ha abortito e si pente può essere assolto e quindi accostarsi al banchetto eucaristico.Se uno convive e non si pente di convivere e agisce di conseguenza di fatto permane in una situazione di disordine e quindi di peccato . Mi permetto di suggerire due cose: 1) il suo matrimonio era valido o era nullo per qualche ragione? Potrebbe verificarlo e chissà trovare una soluzione; 2) anche se non fa la comunione non si senta esclusa dalla Chiesa perché Lei può fare tanto .Dio che solo legge nei cuori la aiuterà chissà con qualche grazia particolare affinché Lei non si smarrisca ma si senta sua Figlia. Ciò che appare impossibile agli uomini non è impossibile a Dio. Personalmente pregherò affinché Dio le porti pace nel cuore e le dia le grazie particolari per la salvezza dell'anima. Se pregherà anche lei per me che sono un povero peccatore le sarò grato. Un abbraccio .Vittorio

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                                  • lettrice26 novembre 2016 alle 16.27

                                    in questo campo relativo ai divorzi secondo me la chiesa cattolica dovrebbe cercare una soluzione nella cosiddetta "prassi" (visto che nell'ultimo sinodo non è stata trovata nella discussione teologica). Senza stare a soppesare chi è più o meno indegno di accedere alla eucaristia trovare una formula di ammissione per i divorziati che vivono un nuovo amore. In effetti se paragoniamo questa situazione ad altre vediamo chiaramente che la teologia è gravemente carente (il sacramento del matrimonio non ci esonera dal fallimento dello stesso, non è un rito magico!)

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                                  • maria24 novembre 2016 alle 17.25

                                    Vorrei rispondere a Giuliano. Abbia pazienza, signor Giuliano, mi sento coinvolta. Divorzio, si può, ha affermato. Mica vero! Personalmente ho tentato in mille modi di fermare la furia precipitosa di mio marito che nascondendomi la verità e mentendo su tutto della nostra vita matrimoniale ha distrutto il sacro vincolo del nostro matrimonio, ma non sono riuscita a fermarlo. Dopo diversi anni ho conosciuto un'altra persona e convivo. Che peccato grave ho commesso? Quale peccato è più grave, il mio che convivo o quello del mio ex marito, che mi ha tradito e abbandonato con due figli al seguito, per andare a convivere prima di me? E perchè lui può comunicarsi la domenica ed io no? Che religione si differenzia da paese a paese della stessa provincia? Nessun sacerdote osa rispondere alla mia domanda. Intanto quando ho letto nell'articolo sopra NESSUN PECCATO NON PUO' ESSERE PERDONATO SE IL PECCATORE E' PENTITO....sono rimasta senza parole!

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                                    • Piero24 novembre 2016 alle 16.18

                                      Non sono un esperto di diritto canonico, ma ho qualche perplessità di natura logica. La scomunica esclude da tutti i sacramenti, confessione compresa, e quindi non capisco come un sacerdote possa dare l'assoluzione se resta in vigore la scomunica automatica. Mi si dice: il sacerdote prima toglie la scomunica e poi assolve. Ma togliere la scomunica non spetta al vescovo o a un suo rappresentante? E se facciamo un'eccezione per l'aborto, perché non per gli altri casi contemplati dal codice? Non sarebbe più lineare togliere la scomunica e trattare l'aborto alla stregua di un infanticidio, quale esso di fatto è? Scusatemi ma stento a capire.

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                                      • dario24 novembre 2016 alle 15.42

                                        com'era prevedibile anche in questa circostanza gli anticattolici e i laicisti fanno dire al Papa cio' che non ha mai detto.L'aborto resta un gravissimo peccato soggetto a scomunica.Papa Francesco ha soltanto concesso a tutti i confessori la possibilita' di assolvere chi é sinceramente pentito.Tutto qui.

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                                        • fabrizio25 novembre 2016 alle 13.40

                                          In pratica ha "svuotato" la scomunica senza sollevare troppa polvere.

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                                          • eliana26 novembre 2016 alle 10.50

                                            fabrizio risposta in mala fade

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                                            • lucia26 novembre 2016 alle 14.06

                                              Fabrizio,Lei é scorretto. La scomunica rimane e come in precedenza puo' essere rimessa a chi é sinceramente pentito.Il Papa ha soltanto concesso a tutti i i confessori, e non soltanto al Vescovo e alcuni suoi delegati,questa facolta'.

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                                              • fabrizio29 novembre 2016 alle 09.23

                                                Non so se avete notato che il papa non parla mai di scomunica, eppure sarebbe il più titolato a farlo. Ne parlano invece i meno titolati (sic!).

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                                              • C.S.24 novembre 2016 alle 15.00

                                                Papa Francesco ha davvero un destino avverso: qualunque cosa dica o faccia, va sempre incontro a fraintendimenti e critiche, soprattutto da parte dei devoti cattolici, che invece dovrebbero sostenerlo. Ma questi non hanno nulla da temere: il Papa non sta affatto stravolgendo la rigida e arretrata dottrina cattolica; sta solo cercando di muovere la Chiesa in direzione di un atteggiamento più umano e comprensivo. Fra le donne che hanno abortito c’è chi ha subìto violenza; chi non si è sentita di mettere al mondo un figlio menomato; chi ha dovuto interrompere la gravidanza perché le è stato diagnosticato un tumore che ha reso necessaria una terapia salvavita. L'aborto non è un "peccato", ma una decisione difficilissima e spesso necessaria. Non c'è niente e nessuno da "assolvere". Le donne che hanno abortito non sono “peccatrici” da condannare senza appello, come vorrebbero tanti bravi cristiani, ma persone che hanno bisogno di umanità e comprensione, non di condanna né di assoluzione.

                                                Rispondi
                                                   
                                                • fabrizio25 novembre 2016 alle 13.42

                                                  Le critiche non provengono dai devoti perchè chi è sinceramente devoto è altresì comprensivo e perdonevole, provengono bensì dai nostalgici del potere temporale della Chiesa e del Sillabo.

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                                                  • Pina25 novembre 2016 alle 15.14

                                                    C.S.L'aborto non e'un peccato?Ma che cavolo sta dicendo,uccidere perche'a volte e'necessario ,io faccio i numeri a leggere opinioni del genere; la Legge di Dio sotto le scarpe,e'assurdo pensare che sia una libera scelta della donna ,un abito indossato e poi gettato nella spazzatura.Approfittare della Bonta'di Dio per pulire la coscienza e svincolarsi dalle responsabilita',ma in che mondo si vive,voglio ammettere che in passato essendoci ignoranza e analfabetismo si giungeva a tali pratiche,constatare oggi che nulla a riguardo e'cambiato nonstante la cosiddetta emancipazione della donna e',e mi ripeto,assurdo.

                                                    •  
                                                    • C.S.25 novembre 2016 alle 18.08

                                                      Signora Pina, la legge del suo Dio vale per lei che ci crede; io non ci credo e per me vale la legge dello Stato. Se lei non condivide quanto scrive un'altra persona, ciò non l'autorizza a usare espressioni tipo "che cavolo sta dicendo?". Io potrei usare la stessa espressione riguardo a quanto scrive lei, dato che non ne condivido nemmeno una parola. L'aborto, per me, è un diritto della donna, soprattutto nei casi da me citati, che non mi sembrano da prendere alla leggera. Ci sono certamente donne disposte a tenersi il figlio di una violenza o un figlio menomato, donne disposte a sacrificare la propria vita pur di non abortire. Ma ci sono anche donne che non sono disposte a farlo e non glielo si può pretendere. La decisione, sempre drammatica e a volte necessaria, spetta solo a loro e va rispettata.

                                                      •  
                                                      • Maria Teresa25 novembre 2016 alle 20.20

                                                        a@CS-Per avere riserve gravi all'aborto non occorre essere credenti: sono molti gli atei in grado di capire che uccidere è male. Che certe circostanze possano costituire attenuanti e soprattutto che nessuno possa giudicare fino in fondo le condizioni in cui l'altro agisce è indubbio.Chi è in buona fede dovrebbe però cercare di sapere cosa è veramente un aborto, come e quando viene fatto, e domandarsi anche se i milioni di vite legalmente soppresse da leggi "pro choice"hanno salvato il corpo e la psiche di tante donne,e hanno reso migliore la società. Una società che è per la donna(anche se purtroppo non per il bambino) dovrebbe per lo meno adoperarsi a che l'aborto venga scoraggiato, con la solidarietà effettiva, l'informazione, la medicina autentica.I numeri spaventosi degli interventi non fanno onore al diritto, al progresso ,alla libertà, che li hanno promossi alla legalità.

                                                        •  
                                                        • Pina25 novembre 2016 alle 22.22

                                                          Egregio signor C.S lei e'liberissimo di rispondermi per le rime nessuno glielo vieta .

                                                          •  
                                                          • Pina25 novembre 2016 alle 22.27

                                                            Signor C.S. cosa ne pensa dell'aborto usato come contraccettivo.

                                                            •  
                                                            • Pina25 novembre 2016 alle 23.10

                                                              Signor C. S.la legge dello Stato non si tocca perche'manipolare quella di Dio.

                                                              •  
                                                              • lucia26 novembre 2016 alle 14.13

                                                                C.S..Lei é libero di pensare come vuole,ma un credente e oserei dire anche un laico libero da condizionamenti ideologici,considera l'aborto come la soppressione di una vita umana. E per i credenti é sempre stato e rimane,come ha sottolineato il Papa,un peccato gravissimo.

                                                              •  
                                                              • fabrizio24 novembre 2016 alle 14.15

                                                                Chiedo: cosa dovrebbe fare il Santo Padre? Ribadire anatemi e scomuniche alle quali nessuno più crede e quindi allontanare ulteriormente i fedeli dalla Chiesa o provocare nuovi scismi? Francesco non è un suicida!

                                                                Rispondi
                                                                   
                                                                • alfio24 novembre 2016 alle 15.12

                                                                  parola di un ateo!

                                                                  •  
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                                                                    per sua conoscenza il Santo Padre non ha tolto la scomunica a coloro che praticano l'aborto,ha soltanto dato la possibilita' di assolvere questo gravissimo peccato a tutti i confessori e non soltanto al Vescovo e i suoi delegati. Ed é stato sottolineato che l'assoluzione viene concessa a chi é sinceramente pentito. Non fate dire al Papa cio'che non ha mai detto.

                                                                    •  
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                                                                      mi staròammalandodi qualcosa digrave in questa settimana mi sono trovata daccordo con te almeno 3 volte,o sei tu che stai mettendo i piedi per terra?

                                                                      •  
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                                                                        dovrebbe parlare chiaro,perché nonostante lui si esprime come Hans Kung,sulla carta in materia di sessualità siamo fermi ha Paolo VI !!! ......abbiamo un Papa cosi moderno ma nella chiesa la contraccezione (pillola e preservativo) sono ancora peccati mortali!!!

                                                                        •  
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                                                                          In un'epoca come quella in cui viviamo dove tutto e'concesso abbiamo bisogno di aggrapparci ancora a qualcosa per poter pensare che non tutto e'perduto,se si intaccano anche i valori basilari della fede e' la fine,tutto va a finire nel tritacarne di questa umanita' materialista e lassista ;non credo che la divulgazione di certi messaggi di eccessiva apertura riempiono le chiese ,anzi,possono procurare l'effetto contrario.

                                                                          •  
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                                                                            @alfio no parole di buonsenso e sensate

                                                                            •  
                                                                            • lucia26 novembre 2016 alle 14.17

                                                                              Fabrizio,il peccato e la scomunica automatica per l'aborto rimane.Papa Francesco lo ha ribadito. Di novita' c'é soltanto la concessione di assoluzione ai pentiti a tutti i sacerdoti.

                                                                              •  
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                                                                                E ti pare poco, Lucia? Ha molto alleggerito il clima. Comunque il papa la parola scomunica non l'ha mai pronunciata. L'anno pronunciata altri ( che non ne avevano titolo).

                                                                              •  
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                                                                                Così come la Banca impresta solo ai ricchi, la Chiesa deve perdonare solo i santi, o chi commette peccatucci, dopo un pentimento verbale come il Pater e l’Ave Maria che si pagano all’uscita dal confessionale. Perdonare un criminale pentito e disperato, accogliere il suo pentimento e ridargli la speranza, sarebbe come imprestare soldi ad un povero, come concedergli un Fido affinché possa cambiare Vita, e avviare un’Attività che gli permetta di acquistare la Casa: sarebbe assurdo.

                                                                                Rispondi
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                                                                                  Diciamo ciò che vogliamo ma questo Papa ci ha abituato a due modi di dire le cose . Il primo è quello pubblico , aperto e permissivo , e quello da santa messa a Santa Marta , intimistico e profondo. Ma ciò che rimane nella testa del popolo , anche quello di Dio , è solo il primo modo . Per cui, specie fra le persone umili, alcune posizioni sono diventati convinzioni . Divorzio , si può , aborto, si può ... Domani che accadrà ? Eutanasia si può ?

                                                                                  Rispondi
                                                                                     
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                                                                                    Vox populi vox Dei. Del resto non è che gli italiani seguono alla lettera le direttive della Chiesa. Non è mai successo.

                                                                                    •  
                                                                                    • Michele24 novembre 2016 alle 10.19

                                                                                      sig.Giuliano,al posto "umili" io userei il termine IPOCRITI.............

                                                                                      •  
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                                                                                        giuliano hai poche idee confuse

                                                                                      Vedi altri 20 commenti
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